Esito dopo gestione conservativa o intervento per malformazioni arterovenose cerebrali non-rotte
Non è chiaro se il trattamento conservativo sia superiore al trattamento interventistico per le malformazioni arterovenose cerebrali non-rotte, per via della scarsità di dati comparativi a lungo termine.
Sono stati confrontati i risultati a lungo termine del trattamento conservativo versus intervento per malformazioni arterovenose cerebrali non-rotte in uno studio di popolazione di 204 residenti in Scozia a partire da 16 anni.
Ai pazienti era stata diagnosticata una malformazione arterovenosa cerebrale non-rotta durante i periodi 1999-2003 o 2006-2010 e sono stati seguiti prospetticamente per 12 anni.
È stata valutata la gestione conservativa ( nessun intervento ) vs intervento ( qualsiasi embolizzazione endovascolare, escissione neurochirurgica, o radiochirurgia stereotassica da sola o in combinazione ).
Sono stati confrontati i tassi di esito primario ( morte o morbilità sostenuta per qualsiasi causa secondo il punteggio Oxford Handicap Scale SSL maggiore o uguale a 2 per 2 anni successivi o più; 0=nessun sintomo e 6=morte ) e di esito secondario ( ictus sintomatico non-fatale o morte a causa di malformazioni arterovenose cerebrali, aneurisma arterioso associato, o intervento ).
Dei 204 pazienti, 103 sono stati sottoposti a intervento.
Coloro che hanno subito l'intervento erano più giovani, avevano una maggiore probabilità di soffrire di convulsioni, e meno probabilità di avere grandi malformazioni arterovenose cerebrali, rispetto ai pazienti gestiti in modo conservativo.
Nel corso di un follow-up medio di 6.9 anni ( 94% di completezza ), il tasso di progressione verso l'esito primario è stato inferiore con il trattamento conservativo durante i primi 4 anni di follow-up ( 36 vs 39 eventi; 9.5 vs 9.8 per 100 anni-persona; hazard ratio, HR=0.59 ), ma, in seguito, i tassi sono risultati simili.
Il tasso di esito secondario è risultato inferiore con il trattamento conservativo durante i 12 anni di follow-up ( 14 vs 38 eventi; 1.6 vs 3.3 per 100 anni-persona; HR=0.37 ).
In conclusione, tra i pazienti di età a partire da 16 anni con diagnosi di malformazioni arterovenose cerebrali non-rotte, l’uso del trattamento conservativo rispetto all’intervento è stato associato a migliori risultati clinici fino a 12 anni.
È necessario un più lungo periodo di osservazione per capire se questa associazione persiste nel tempo. ( Xagena2014 )
Al-Shahi Salman et al, JAMA 2014; 311: 1661-1669
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